Come un fiore circondato dall’acqua
Un design straordinario
Il Tempio del Loto è un edificio imponente costituito da 27 eleganti petali, che appaiono sempre più maestosi man mano che ci si avvicina. Il Loto è composto da tre file di nove petali ciascuna: le prime due sono rivolte verso l’alto e raggiungono i 34 metri, la terza, con i petali rivolti verso l’esterno, dà al tempio un senso di apertura. I petali servono anche come tende da sole. Così come in natura il loto galleggia sull’acqua, il tempio è circondato da nove laghetti anch’essi a forma di petali. I raggi di luce che attraversano le volte e il tetto illuminano le pareti bianche creando un’atmosfera magica.
Il fiore di loto
Un paese ricco di simbolismi
L’onore di progettare il tempio Bahá’i è stato concesso all’architetto ventottenne canadese Fariborz Sahba, recatosi in India in cerca di ispirazione e di formazione spirituale. Durante il suo viaggio, Sahba ha compreso che i simboli sono fondamentali in questo paese. In particolare il fiore di loto è onnipresente. Inoltre, anche le altre religioni considerano questo fiore un simbolo di spiritualità. Non lo scelse quindi solo per la sua eleganza, ma anche perché è il simbolo perfetto per una religione così aperta.
Il cuore del Tempio del Loto
Una costruzione prestigiosa
I dettagli eleganti del suo design hanno reso la costruzione in marmo del Tempio del Loto una vera e propria sfida, alla quale hanno lavorato circa 800 persone per 10 anni. Sono stati organizzati addirittura scuola e doposcuola per i figli degli operai. Una delle ultime parti ad essere stata costruita fu il soffitto: una lastra decorativa dorata è stata posizionata nel cuore del fiore di loto, nel punto più alto della struttura. Sulla lastra si può leggere il nome di Bahlá’u’lláh, fondatore della religione, per simboleggiare l’unità. La combinazione dei riflessi dell’oro e della luce attraverso le finestre crea un’atmosfera suggestiva. Una curiosità: perfino i fedeli Bahá’í iraniani, incarcerati per la loro fede religiosa, lavorarono dalla prigione per poter contribuire con i loro guadagni alla costruzione del simbolo dorato del tempio. Il duro lavoro diede i suoi frutti: il Tempio è stato acclamato come un capolavoro del XX secolo.
