Il restyling del XXI secolo
Il ponte in ghisa è lungo 43 metri e largo 3,7, a 3 metri sopra il fiume Liffey. Non si tratta di un ponte di grandi dimensioni, ma non per questo è meno amato dai locali. Tuttavia, in passato non tutti hanno dimostrato lo stesso affetto per il loro Ha’penny Bridge. Negli anni ’50, il ponte fu tappezzato di orrendi cartelloni pubblicitari, mentre negli anni ‘80 le assi di legno furono asfaltate e ai due lati comparvero con funzione "decorativa" delle orribili colonnine di illuminazione in ghisa. Come se non bastasse, per qualche tempo il ponte fu anche illuminato di blu. Fortunatamente, le cose cambiarono nel 2001, quando uno studio rivelò che il ponte era attraversato da 27.000 pedoni ogni giorno. Le fondamenta, costruite 200 anni prima, quando gli abitanti della città erano appena 200.000 e soltanto 450 persone lo attraversavano ogni giorno, non erano state concepite per sopportare un carico simile. L’amministrazione comunale voleva soprattutto preservare il patrimonio storico rappresentato dal ponte, oltre naturalmente a garantire la sicurezza di coloro che lo utilizzavano: era necessario trovare una soluzione. Il ponte fu quindi chiuso e gradualmente restaurato, nell’arco di 9 mesi. Un gruppo di esperti di Belfast riparò con grande attenzione oltre 1000 componenti del ponte, ripristinandone anche l’originario colore bianco. Nel complesso è stato preservato l’85% dei materiali originali e soltanto alcuni elementi portanti sono stati sostituiti. A ciascuna estremità del ponte sono stati poi creati degli spazi più ampi, per consentire ai pedoni di sostare più agevolmente, in attesa di poter attraversare.
Un’esperienza in puro stile dublinese
Fino all’inaugurazione del vicino Millenium Bridge, nel 2000, l’Ha’penny Bridge è stato l’unico ponte pedonale sul Liffey, e ancora oggi ha un posto speciale nel cuore dei dublinesi. Molte persone passeggiano sul ponte soltanto per godere della vista sul fiume, e su entrambe le sponde la commistione tra vecchia e nuova Dublino è chiaramente visibile. Se il vento spira poi nella direzione giusta, il profumo di Guinness che aleggia nell’aria completerà nel migliore dei modi la sua esperienza dublinese.